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Théâtre de Belleville di Parigi dal 5 al 9 gennaio 2016
"Miraculi"
venerdì 8 gennaio 2016, di
MIRACULI
Une création collective du Théâtre Senza
Testo e Regia Valentina Zagaria
Con Shona Cowie, Paula Laurila, Elodie Monteau, Doğa Nalbantoğlu et Dylan Read
Durata: 1H10
Dal 5 al 9 gennaio 2016
Martedì alle 19.15
Da mercoledì a sabato alle 21.15
THÉÂTRE DE BELLEVILLE
94 rue du Faubourg du Temple - 75011 Paris
Prendete due scozzesi, Shona Cowie, e Dylan Read, nato a Parigi, un turco Doğa Nalbantoğlu, una finalandese, Paula Laurila, una francese, Elodie Monteau e aggiungete un’antropologa-autrice-regista italiana, Valentina Zagaria, che sta completando un dottorato alla London School of Economics, ma vive in Tunisia, agitateli con il dramma degli arrivi a Lampedusa, aggiungete la Scuola Lecoq, dove si sono incontrati… otterrete la pièce “Miraculi”, in scena al Théâtre de Belleville di Parigi dal 5 al 9 gennaio.
L’idea è di Valentina e viene da tre anni di ricerca etnografica nell’isola di Lampedusa, dove arrivano i migranti, diretti verso l’Europa del Nord, e dove troppo spesso i lampedusani si trovano a seppellire le vittime della frontiera.
La compagnia, creata attorno a questo progetto, è stata in residenza nell’isola per un mese nel 2013. Aiutati dal Collettivo Askavusa (che vuol dire “piedi scalzi” in Lampedusano), e dagli abitanti di Lampedusa, hanno esplorato il dialetto locale, le storie, le canzoni, tanto che la pièce messa in scena nell’isola nel 2014, in italo-siciliano, è stata accolta con entusiasmo.
Il teatro della scuola Jacques Lecoq è basato sull’espressione corporale, è un teatro “fisico” e di creazione, comprensibile quindi anche a chi non parla perfettamente la lingua. Lo spettacolo inizia al buio, un sommozzatore si immerge per recuperare i resti di un naufragio, mentre i turisti si rilassano in spiaggia, una delle contradizioni che la compagnia ha voluto evidenziare. I cinque attori interpretano decine di personaggi: pescatori, turisti, migranti, militari, bambini, anziani.
Soprattutto, « Miraculi » si pone e ci pone tante domande : come si svolge la vita quotidiana a Lampedusa ? Che rapporto hanno gli abitanti con chi arriva sull’isola, morto o vivo? Come influisce nella vita della gente la sua posizione di frontiera ?
Tematiche affrontate non solo nello spettacolo, ma anche alla Java di Parigi, durante una giornata organizzata dal Théâtre Senza dedicata proprio alle questioni di come l’arte può raccontare la frontiera, le migrazioni. Interverranno Alessia Capasso del Collettivo Askavusa (organizzatori del “Lampedusa in Festival” e dell’archivio di oggetti migranti “Porto M”), Tory Davidson (giovane attrice che lavora con il Good Chance Theatre di Calais), e James (militante No Borders) che lavorano tutti a Calais ; e, infine, Valentina Grillo, con la sua ricerca con i rifugiati a Choucha (Tunisia), e i documentari BOZA di Walid Fellah e The horizon is far away di Kimbal Bumstead. Film e dibattiti che fanno riflettere al concetto stesso di frontiera : sono veramente necessarie ? Nel 3° millennio saremo capaci di inventarci un nuovo modo di vivere insieme, meno doloroso per tutti ?
Tariffe:
Biglietto intero : 25€
Ridotto : 15€
di 26 anni : 10€
Vedi on line : http://www.theatredebelleville.com/